800 giovani alla GMG in Karamoja.

800 giovani alla GMG in Karamoja.

Come tutte le esperienze belle e profonde, serve sempre qualche giorno per riflettere sul cammino fatto insieme e su cosa si è seminato. Don Sandro, nostra guida spirituale e referente per tanti giovani della diocesi di Moroto, condivide l'esperienza della GMG.

"Sono già passati due giorni dalla conclusione della GMG che abbiamo vissuto nella diocesi di Moroto, qui in Uganda, ma ancora rimane forte nella mente il ricordo e intensa nel cuore l'emozione per questo evento. 
La conclusione di questo evento con il pellegrinaggio di sabato 26 gennaio a Lorengedwat, dove i giovani sono arrivati da tutte le parrocchie della diocesi facendo a piedi gli ultimi 17/18 Km, è stata l'apice di questa GMG. Nella Messa conclusiva di domenica 27 gennaio, accanto all'immagine di Maria, i giovani con la loro adesione e partecipazione e con la professione della loro fede hanno detto il loro sì per una sequela più decisa al Signore Gesù. 
Credo che sia avvenuto quanto Papa San Giovanni Paolo II si aspettava quanto ha "inventato" la GMG: che i giovani si incontrassero, condividessero la loro fede e ne diventassero protagonisti.
La partecipazione di quasi 800 giovani è stato un segno bello di speranza per questa terra e per il popolo dei Karimojons. Sono stati insieme condividendo questa esperienza, hanno pregato insieme, e intorno alla mensa della parola e dell'Eucaristia hanno fatto l'esperienza di una Chiesa aperta al mondo e che guarda al futuro.
Ma questi due giorni sono stati preceduti e preparati da altri quattro, da martedì 22 a venerdì 25, vissuti a Moroto nel Centro Giovanile di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo. 
Dieci rappresentanti delle 11 parrocchie della diocesi di Moroto e di una parrocchia del Kenya hanno vissuto momenti intensi di fede e comunione. 120 giovani hanno avuto modo di conoscersi, di scambiarsi le loro esperienze, di condividere la loro fede. 
La celebrazione della Messa, riccamente animata come solo gli africani sanno fare, ha sempre aperto la giornata per ricordarci e assicurarci che il cammino che si stava facendo era nel nome del Signore Gesù. 
Il messaggio che Papa Francesco aveva inviato ai giovani, meditato prima personalmente in 20 minuti di silenzio poi condiviso con altri in gruppo, è stato come un compagno di viaggio che ha portato a scoprire che per ogni persona c'è la stessa vocazione, la medesima chiamata: quella di amare gli altri. Così è stato per Maria, così è per ogni persona. 
La via crucis del giovedì è stata il grande momento della testimonianza. I giovani hanno attraversato la città di Moroto richiamando l'attenzione di tutti con i loro canti e le loro preghiere fino a raggiungere il monte, sopra Moroto, dove hanno pregato attorno alla croce che era stata posta qualche giorno prima dai giovani della parrocchia della cattedrale. E' stata certamente una grande fatica, ma nei volti di ciascun di loro si vedeva la gioia, la gioia della fede e dello stare insieme. 
E intanto nelle giornate c'era spazio e tempo per le danze e le drammatizzazioni, momenti intensi di condivisione, ma anche di dimostrazione della loro creatività e delle loro grandi doti nell'esprimersi attraverso queste attività.
E in questo itinerario di preparazione non poteva mancare il riflettere sia personalmente che nella condivisione in gruppi sui due sacramenti che alimentano la crescita nella fede: Eucaristia e Sacramento della Riconciliazione. E la riflessione ha portato a vivere nel pomeriggio un tempo per l'Adorazione e per la celebrazione del Sacramento delle Riconciliazione. 
E ho visto man mano crescere la gioia in questi giovani, e il rammarico per il tempo che passava in fretta mentre il desiderio di stare insieme richiedeva ancora più tempo.
E ho notato in parecchi il desiderio di approfondire la loro fede mentre vivevano con intensità i tempi di riflessione e preghiera che erano proposti.
Ho scoperto, e per questo ho provato anch'io grande gioia, che c'è una chiesa giovane che sta crescendo e è di grande speranza per il mondo intero. Ma questa chiesa giovane ha bisogno di essere accompagnata con passione e amore.
E ringrazio il Signore per questa grande esperienza che mi ha dato da vivere.
E' stata dura…non è semplice stare con il ritmo dei giovani. 
Ma, grazie a Dio, mi sento, come avevo scritto nel mio "badge": "Father Sandro still youth in the hearth"
Il Signore mi sostenga in questa bella sfida che sto vivendo: accompagnare questi giovani nella loro crescita umana e di fede. 
Come sempre confido nell'affetto e nella preghiera di tanti amici".