Ad Assisi dal 14 al 16 aprile per chiudere l'anno del 50esimo
Questa è la storia di un seme di carità nel cuore dell'Africa. Un seme piantato cinquantuno anni fa che oggi è diventato albero grande, frondoso, con tanti rami. Sotto quell'albero si ritroverà idealmente tutta la grande famiglia di Africa Mission Cooperation and Development dal 14 al 16 aprile ad Assisi, dove è in programma l'evento di conclusione delle celebrazioni del cinquantesimo anniversario della fondazione del Movimento. "Seminare fraternità per un futuro sostenibile" è il titolo della tre giorni, che si svolgerà allla Domus Pacis di Piazza Porziuncola Santa Maria degli Angeli.
Si comincia venerdì 14 con l'arrivo dei gruppi alle 18 e la cena di benvenuto alle 20, ma è sabato 15 che le celebrazioni entreranno nel vivo: alla mattina, dalle 9 è in programma il convegno che vedrà intervenire tanti ospiti. In primis don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano in provincia di Napoli, da sempre impegnato nella lotta alle mafie nelle cosiddette Terre dei Fuochi, l'area tra Napoli e Caserta che la camorra ha fatto diventare una discarica a cielo aperto. Ma ci sarà anche don Giosy Cento, sacerdote cantautore e amico del fondatore di AMCD don Vittorione Pastori che da cinquant'anni porta il suo messaggio di fede e di speranza nelle parrocchie e piazze italiane, condividendo con la gente la gioia di aver incontrato Cristo. E poi la presidente di Focsiv Ivana Borsotto, con cui ci si confronterà sulle problematiche che le organizzazioni e in modo particolare le ong cristiane incontrano oggi nel portare avanti il lavoro di sensibilizzazione in Italia e i percorsi di sviluppo che propongono nei Paesi in cui lavorano. Infine, a chiudere il cerchio sarà lo scrittore ruandese Jean Paul Habimana, che già aveva partecipato al convegno di apertura del cinquantesimo svoltosi a Piacenza lo scorso anno: una voce importante, la sua, per aiutare il Movimento e i volontari a leggere gli egoismi che oggi dividono il mondo e accendono le guerre e a cercare gli spiragli che fanno intravedere la possibilità di costruire una società senza discriminazioni, basata sul dialogo e sulla collaborazione.
Al pomeriggio, dalle 15, è in programma un incontro alla basilica di San Francesco e la visita ad Assisi, mentre alla sera, alle 21, si terrà lo spettacolo musicale del Gruppo Alakara 2.0 che vedrà intervenire alcuni giovani artisti karimojong.
Domenica 16 infine, alle 9 saranno i presidenti di Africa Mission e di Cooperazione e Sviluppo don Maurizio Noberini e Carlo Antonello a parlare dei "Cinquant'anni + 1 del nostro servizio ai poveri", confrontandosi sulle sfide che attendono il Movimento. Per l'occasione verrà anche presentato il libro del giornalista Gianni Spartà "Don Vittorione l'Africano". Alle 11 si terrà la celebrazione eucaristica, alle 13 il pranzo di saluto e il ritorno nelle rispettive sedi.
"L'evento di Assisi vuole offrire più spunti al nostro Movimento – spiega il direttore Carlo Ruspantini – e farlo coinvolgendo anche alcuni amici con i quali avremo modo di riflettere e confrontarci sulle sfide che si profilano al nostro orizzonte. Rifletteremo anche sul nostro essere volontari impegnati in un'associazione cattolica, il cui obiettivo è la cooperazione internazionale e la sensibilizzazione della società ai valori cristiani della pacifica convivenza".
Ma sarà anche l'occasione, l'appuntamento ad Assisi, di attualizzare gli obiettivi che, cinquantuno anni fa, nel 1972, mossero Vittorio Pastori e che si concretizzarono prima nella creazione di Africa Mission e poi nella strutturazione di Cooperazione e Sviluppo, vero braccio operativo del Movimento. Negli anni Vittorio è diventato don Vittorione e insieme ai suoi volontari è sceso 147 volte in Uganda, scontrandosi con la miseria e la disperazione delle popolazioni della regione del Karamoja: ha deciso di aiutarle, coinvolgendo nelle attività di sostegno prima una città, Piacenza, poi via via anche le altre dove negli anni sono sorte delle sedi che ancora resistono.
Africa Mission Cooperazione e Sviluppo è nata così: con la volontà di dare da mangiare agli affamati e da bere agli assetati attraverso la spedizione di container di cibo e la perforazione di pozzi che oggi sono migliaia. Con gli anni i bisogni delle popolazioni locali si sono moltiplicate e il Movimento ha iniziato la sua attività anche in ambito educativo, socio-sanitario, formativo e dell'accoglienza dei profughi.