AL FIANCO DELLE DONNE. E’ PARTITO IL PROGETTO DI SENSIBILIZZAZIONE CONTRO LA VIOLENZA DOMESTICA E MUTILAZIONE GENITALE FEMMINILE

Dal mese di aprile 2014 Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo partecipa a un progetto contro la violenza domestica che si sviluppa lungo due diversi filoni, da un lato la sensibilizzazione contro la violenza domestica, dall’altro si cerca di ridurre allo zero i casi di mutilazione genitale femminile che riguardano alcuni, per fortuna pochi, clan. Il programma di sensibilizzazione contro la violenza domestica riguarda i tre distretti di Moroto, Nakapiripirit e Amudat e si concentra sulla sensibilizzazione attraverso workshop ai quali partecipano alcune realtà locali come la polizia e gruppi di donne. Il tema trattato principalmente è il diritto alla persona e la tutela della persona. Inoltre questo progetto contro la violenza domestica prevede programmi di formazione con la polizia per tutelare le donne che hanno subito abusi. E’ stata creata un unità i polizia “Family Protection Unit” composta da 4 ufficiali di polizia incaricati della protezione di donne e minori che hanno subito abusi e violenze. Al momento il progetto è ancora in fase iniziale e i primi risultati arriveranno tra qualche tempo quando gli operatori potranno verificare un’eventuale riduzione dei casi di violenza e abuso. La seconda parte del programma tratta invece di mutilazione genitale femminile, pratica ormai proibita dalla legge ugandese ma che ancora viene effettuata dai gruppi etnici dei Tepeth e Pokot. Attraverso il lavoro di operatori sociali e operatori di distretto l’obiettivo del programma è da un lato la sensibilizzazione della parte maschile del villaggio, cioè attraverso un lavoro di dialogo costante si cerca di far comprendere ai padri che le figlie non infibulate non rappresentano un valore minore. Inoltre si lavora con le donne che compiono questa pratica dietro compenso, si cerca di dar loro un’alternativa fonte di reddito e sostentamento, non solo togliere gli strumenti necessari alla pratica. Questo secondo aspetto è sicuramente quello più importante perché se chi effettuava la mutilazione impara e svolge un’altra attività non ci sarà più nessuno a praticare l’infibulazione e di conseguenza nessuna giovane donna dovrà più soffrire inutilmente.