Girano per le strade. Non hanno più una casa o una famiglia, le hanno abbandonate. A volte sfuggono a un abuso o al problema di alcolismo dei genitori, quando va bene alla povertà. In Uganda i bambini di strada sono tanti, troppi verrebbe da dire: nei primi sei mesi di quest'anno Africa Mission Cooperazione e Sviluppo – insieme al Ministero del lavoro di genere e dello sviluppo sociale – ne ha rintracciati e accolti ben 365. Lo ha fatto grazie al progetto "Children at risk", finanziato da Kia-Kerk in Actie e portato avanti insieme ad altre cinque organizzazioni.
338 sono stati i bambini e i ragazzi rintracciati a Kampala e accolti nel centro di Kobulin, dove sono stati forniti loro screening medici con l'aiuto del personale sanitario del governo locale del distretto, ma anche consulenze, supporto psico-sociale e attività ricreative.
Ma l'intervento di Africa Mission non si limita a questo ma segue anche la fase successiva al rientro nella comunità: l'obiettivo è infatti quello di evitare che il bambino o il ragazzo si allontani ancora una volta e per questo motivo viene promosso l'inserimento in un percorso scolastico. In sei mesi ben 76 bambini sono stati iscritti alla scuola primaria, mentre due ragazze sono state inserite nei corsi professionali di sartoria e cucina.
Lavorare con le famiglie d'origine di questi giovani è una delle attività fondamentali: per questo il Movimento effettua delle visite di monitoraggio nelle famiglie e organizza dei meeting comunitari nelle sotto-contee per discutere e confrontarsi sulla protezione dell'infanzia, sulle disparità di genere e sulla tutela e sui diritti dei bambini per prevenire il traffico di minori e l'emigrazione.
Anche la scuola però può svolgere un prezioso ruolo di prevenzione: 136 sono stati i ragazzi incontrati dallo staff del Movimento direttamente nelle aule scolastiche con l'obiettivo di affrontare temi difficili come abusi, violenze, sfruttamenti e la necessità di segnalare eventuali episodi che avvengono tra le mura domestiche.
La formazione tuttavia non riguarda solo i destinatari di "Chidren at risk", ma anche il team di Africa Mission che in questi mesi ha frequentato con profitto i corsi organizzati da Unicef e Save the children destinati a migliorare la capacità di coordinamento, applicare meglio la tutela dei diritti umani, prevenire e rispondere efficacemente allo sfruttamento e agli abusi sessuali.
Chiaramente l'attività è complessa come complesso è il fenomeno dei bambini di strada, strettamente collegato ai livelli di povertà presenti in Karamoja e all'emarginazione di chi vive in una situazione di vulnerabilità: il lavoro di Africa Mission tuttavia continua.
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