Dal progetto AICS: lotta alle erbe infestanti.

Dal progetto AICS: lotta alle erbe infestanti.

Prosegue nel nord-est dell'Uganda il progetto di Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo "Nutrire di cibo e conoscenze le comunità di Napak e Moroto". Il progetto, nato grazie al sostegno di AICS (Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo, che finanzia più dell'80%  del budget necessario) e alla collaborazione con l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Medici con l'Africa - CuammInformatici senza frontiere e l'Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer, mira a migliorare le condizioni di vita delle comunità nella regione del Karamoja in Uganda, fornendo loro gli strumenti necessari per creare autonomamente nuove fonti di reddito in campo agricolo-zootecnico.


Roberto Persi, nostro volontario in Uganda, ci racconta il prossimo passo.

"Dopo aver seminato e trapiantato le piantine germinate, è giunto il momento per gli 85 gruppi agricoli di Moroto e Napak di controllare le erbe infestanti.
Le cosiddette "malerbe" fanno parte dell'agroecosistema e vanno di conseguenza gestite al meglio, per mantenere la sostenibilità dell'agricoltura karimojong. Ecco perché risulta necessario porre quindi particolare attenzione alle tecniche preventive con l'obiettivo di creare condizioni colturali sfavorevoli alla crescita delle malerbe e favorevoli alla crescita delle colture.

Per questo, il team C&D sta monitorando le colture dei villaggi selezionati dal progetto AICS, insegnando ai vari membri le tecniche di gestione e di lotta integrata alle erbe infestanti.
Dai primi controlli effettuati, molte piante di mais risultano affette dalla presenza del cosiddetto "American bollworm" o "Nottua gialla" (Heliothis armigera), arrivata in Uganda dall'America nel 2016. Si tratta un lepidottero appartenente alla famiglia delle tarme notturne, le cui larve nascoste nel fusto della pianta, provocano lesioni sulle foglie.
Verranno quindi consegnate nelle prossime settimane ridotte quantità di pesticidi chimici, da utilizzare solamente in caso di elevati danni alle coltivazioni.
La volontà del team di C&D è comunque quella di divulgare l'utilizzo di pesticidi organici, meno dannosi per l'ambiente e più accessibili per gli agricoltori karimojong, i quali possono essere utilizzati soprattutto per le colture orticole.
Un valido esempio di repellente organico consiste in una soluzione di acqua (50%), urina di vacca (50%), foglie di Nim, peperoncino e (blu soap). Provare per credere!
Roberto Persi
Servizio Civile 2019