"Dalla parte di chi ha sete", anche nella Giornata mondiale dell'Acqua
Dalla parte di chi ha sete. Ci siamo sempre, ma oggi un po' di più dato che è la Giornata mondiale dell'acqua. Si avvia al termine la tradizionale campagna di Africa Mission Cooperation and Development "Run for water, Run for life" che come ogni anno il Movimento promuove in concomitanza con la Venice Marathon con l'obiettivo di costruire un nuovo pozzo in Uganda. Anche stavolta il Movimento non è stato da meno e grazie alla generosità di tanti donatori si è riusciti a raggiungere quasi 4 mila euro sulla pagina di Rete del Dono. Ma per costruire un pozzo ce ne vogliono 10 mila. Non sono pochi, ma la generosità degli amici di AMCD finora è stata grande: in vista del prossimo anno in cui si celebrerà il cinquantesimo anniversario della fondazione, il Movimento aveva lanciato la campagna "50 anni – 50 pozzi". In breve tempo le donazioni sono state tante che si è già arrivati quasi al risultato. Per questo AMCD ha pensato di non fermarsi e rilanciare la campagna "Dalla parte di chi ha sete". Perché non arrivare a 65 pozzi da inaugurare entro il prossimo anno? O magari anche di più. Il consumo medio pro-capite giornaliero di acqua in Karamoja è compreso tra i 6 e i 10 litri, contro i 20 litri del resto d'Africa e 165 litri in Europa (237 in Italia!). Le Nazioni Unite (Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno fissato in 40 litri il fabbisogno minimo giornaliero pro-capite sufficiente per sopravvivere; 6,3 persone su 10 in Uganda hanno accesso ad acqua pulita mentre in Karamoja solo 4 abitanti su 10 ne possono disporre.
Oggi un pozzo serve circa 1.000 persone, spesso anche fino a 2000; per raddoppiare la disponibilità di acqua l'obiettivo è che ogni pozzo ne serva solo 500, portando il consumo giornaliero a 20 litri. Ma per raggiungerlo occorre puntare sulla perforazione di nuovi pozzi, sulla riattivazione di quelli non più funzionanti, sulla formazione di meccanici locali in grado di attuare i lavori di manutenzione e riparazione, sulla sensibilizzazione a un corretto uso delle risorse idriche e al miglioramento delle condizioni igieniche di base. Gli effetti del covid-19 rendono questa sfida ancora urgente e più ardua perché il non-funzionamento di un pozzo obbliga la gente a spostarsi e a concentrarsi di un altro; quindi questo porta a un affollamento intorno alla fonte d'acqua aumentando la possibilità di contagio e diffusione del virus.
A questo punto la parola ora spetta a voi, potenziali donatori: i canali per aiutarci sono quelli consueti e li trovate tutti sul sito. Potete correre a cercarli.