Don Raffaele e l'esperienza della malattia

Don Raffaele e l'esperienza della malattia

L'ultima volte che abbiamo visto don Raffaele Coden, parroco di Mignagola, è stato qualche mese fa nella sede di Piacenza, dove ci è venuto a trovare: da un po' di anni lui è amico di AMCS, è sceso in Uganda e si è sempre mostrato attivo e sollecito verso il Movimento, così come verso la sua parrocchia. Oggi don Raffaele sta attraversando un momento difficile: l'incontro/scontro con la malattia lo ha raccontato lui stesso in una riflessione pubblicata su "La vita del popolo" che potete leggere integralmente qui.

Tuttavia mettiamo riportiamo qui anche poche frasi di don Raffaele che ci sembrano particolarmente preziose per il cammino delle nostre vite: "Ho scoperto l'importanza del fermarsi, mettendo da parte tutta la frenesia del fare, per riscoprire la bellezza dell'annuncio di una vita che parla di Dio, perché fermarsi vuol dire aver tempo di stare con Lui e non frantumarsi in mille attività. Io sono stato costretto dalla malattia a fermarmi e, dico la verità, se non ci fosse stata questa cosa, non lo avrei fatto mai. Ho scoperto che ci sono fratelli preti che hanno deciso di fermarsi e fare questa operazione di purificazione e di profonda verità che rende liberi di amare come Dio vuole, uscendo da quella "scatola pastorale" che molte volte ho sperimentato, che mi ha portato a fare senza annunciare (capiamoci, questo non vuol dire che dobbiamo sperare che ci venga una malattia che ci ferma, o che dobbiamo prenderci un anno sabbatico, ma semplicemente prendere il tempo per stare con Gesù, mettendoci in verità di fronte Lui). Infatti, non si tratta di non fare, ma di fare quello che serve veramente e che diventa annuncio del Vangelo; questo l'ho sperimentato nei lunghi mesi di ospedale, quando il sorriso, il modo di affrontare le difficoltà è diventato un annuncio anche per i dottori e il personale. Insomma, non ero più io che facevo qualcosa, ma la mia vita parlava di Dio. In tutto questo, mi rendo conto che il Signore ha fatto un'operazione paziente e misericordiosa con me, insegnandomi a rimettere in gioco le mie decisioni. Molte volte ho visto i miei progetti delusi da imprevisti, per scoprire una volontà più grande, che mi ha fatto sperimentare una provvidenza che non avevo mai conosciuto".
Come Movimento, facciamo nostre le parole del presidente di Cooperazione e Sviluppo Carlo Antonello, che lo segue anche come medico: "Negli occhi di Raffaele ho sempre letto una sana gioia di vita. Ho visto amore e affidamento. Grazie Raffaele per il dono della testimonianza di fede che mi hai dato e che condivideremo insieme ad Africa Mission. Tu sai che nonostante il percorso in salita ne uscirai e cammineremo insieme in Italia e nei sentieri del Karamoja". In bocca al lupo caro amico don Raffaele: noi ti aspettiamo a Piacenza come in Uganda con il tuo sorriso e la tua inarrestabile energia!