28 apr, 2016

ESERCIZI SPIRITUALI 2016

Si sono conclusi lunedì 25 Aprile gli esercizi spirituali per i volontari di Africa Mission: tre giorni dedicati alla meditazione ed alla riflessione sui temi proposti dalla guida spirituale del gruppo Don Sandro De Angeli.

La prima meditazione condotta da Don Francesco Cattadori ha preso le mosse dalla parabola di Zaccheo per capire il significato di povertà: la ricchezza di per sé non è peccato o cosa negativa, ma è il modo in cui si usa la ricchezza che ci rende o meno Cristiani.
Gesù alza lo sguardo e vede Zaccheo allo stesso modo cerca ciascuno di noi.

Si sofferma anche sull’aspetto che solo la condivisione dei beni materiali con i bisognosi può stabilire condizioni nuove, anche in prospettiva eterna,”Io do la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato restituisco quattro volte tanto” non significa donare tutto ai poveri ma donare il superfluo.
Usare la ricchezza in modo iniquo per Gesù è sbagliato. Ma non è la ricchezza ad essere sbagliata, continua don Francesco, ma l’uso che se ne fa.
La ricchezza cessa di essere iniqua quando serve per far del bene agli altri.

Dobbiamo quindi convertirci come ha fatto Zaccheo, per cambiare direzione nella propria vita e riusciremo a farlo con il dono dello Spirito Santo che ci dà il Signore, questo ci consentirà di metterci al servizio degli altri.

Quello che abbiamo in cambio è la PIENEZZA DELL‘UMANITA’ come uomo e come donna, ciò ci permette di godere e di assaporare tutto ciò che ci circonda dalla natura alla musica, dalla amicizia ai rapporti familiari …

Viviamo l’esperienza della gioia del DONO di se stessi (e non solo di beni che possediamo), e raccontiamo a tutti la gioia della vita nel DONARSI agli altri.

La seconda meditazione è stata condotta da Suor Maria Emmanuel la quale raccontando la vita di San Benedetto ha spiegato quelli che sono i fondamenti dell’ordine.
Tutti gli uomini hanno una dignità e questa non può e non deve essere intaccata da nessuno ne deriva quindi un assoluto rispetto gli uni verso gli altri. Dio ci ha dato dei doni, ognuno li ha, perciò dobbiamo cercare di vedere sia i nostri amici che soprattutto i nostri nemici con occhi diversi e valorizzare i doni che Dio li ha dato.
Dobbiamo riconoscere DIO nei poveri perché essi non portano squilibrio nella nostra vita, ma anzi la arricchisco.
Citando Papa Francesco, rifletteva che se vogliamo incontrare l’altro dobbiamo partire dal suo bisogno e dare valore all’uomo e che nessuno è condannato.
Non lasciamoci confondere dal consumismo e dal materialismo, non lasciamo che questi sostituiscano i nostri valori e ci svuotino, ma diamo più spazio alle persone, alle emozioni e all’amore.
Nel momento in cui siamo in grado di capire i bisogni e le necessità nostre allora siamo in grado di riuscire a capire i bisogni e le necessità degli altri evitando di progettare e costruire delle cose che non servono a nessuno.

La terza meditazione condotta da Don Sandro de Angeli è partita dalla lettura del Ricco epulone: ci dobbiamo liberare dai consumismi e dal modo sbagliato di utilizzare le ricchezze.

Se pensi solo a te stesso rimani solo, emarginato dalla comunità come il ricco. Mentre Lazzaro, pur essendo povero, aveva più compagnia del ricco.
L’avidità e l’attaccamento ai soldi ci rende ciechi di fronte ai bisognosi.
Oggi pochi "epuloni" fanno aumentare il numero dei "poveri Lazzaro" che giacciono alla porta, coperti di piaghe, bramosi di sfamarsi di quello che cade dalla mensa dei ricchi!
Don Sandro concludeva, riprendendo la parabola , che la felicità è possibile solo nella fraternità e nella condivisione dei beni.

La quarta meditazione condotta da Don Maurizio ci ha avvicinato alla lettura delle enciclica di Papa Francesco “Laudato sì”: liberi dalle cose per poter rispettare il creato. Il Papa ci ricorda che ciascuno di noi è frutto di un pensiero di Dio, ciascuno di noi è voluto, amato e necessario. Nella vita di oggi troppe cose si sono messe al posto di Dio, dobbiamo liberarcene per ritrovare noi stessi e avere un rapporto interiore con DIO, con la natura e con tutto ciò che ha creato.
Dobbiamo quindi rispettare l’ambiente rivedendo i nostri stili di vita, le nostre abitudini sbagliate e combattere il consumismo e gli sprechi.
Dobbiamo passare dalla gioia del possedere alla gioia dell’ammirare la natura, i suoni, i colori. Riacquistare la bellezza ed il gusto del creato.

Allora quindi da cosa ci dobbiamo liberare? Da tutto ciò che ci impedisce di amare e di vivere nel nome di Dio: egoismo, ansie, paure.

L’enciclica del Papa la dobbiamo leggere profondamente, portarla nelle nostre sedi, nelle nostre case e farla nostra. la sfida è di intraprendere un percorso di lettura e di una sua introduzione anche a servizio delle altre comunità, in modo da diffondere il messaggio di speranza del Papa.
Africa Mission