Giornata internazionale della lotta contadina: sostenere le realtà locali attraverso lo sviluppo agricolo.
Il 17 aprile è la Giornata internazionale della lotta contadina, un evento creato per portare alla luce le difficoltà che quotidianamente i contadini di tutto il mondo affrontano nello svolgimento del loro lavoro. Sempre più spesso, infatti, i piccoli agricoltori si trovano a far fronte a sfide via via più numerose: dal contrasto al cambiamento climatico a gravi violazioni dei diritti umani, dal consumo di suolo alla difficoltà ad entrare in un mercato governato dalle multinazionali, proprietarie di veri e propri latifondi. La difesa dell'agricoltura famigliare si rende quindi una necessità impellente, soprattutto nei paesi del Sud del mondo, dove i diritti delle persone e dell'ambiente vengono più facilmente calpestati in nome di un profitto che spesso fa capo a grandi aziende occidentali.
È proprio per sostenere questo tipo di agricoltura che domenica 6 maggio saremo in piazza insieme a FOCSIV e Coldiretti per la campagna "Abbiamo riso per una cosa seria" per offrire, a fronte di una donazione minima di 5,00 euro un pacco di RISO 100% italiano, prodotto dalla Filiera Agricola italiana. Non si tratta però solo di una raccolta fondi, anzi, il significato della campagna risiede proprio nella sensibilizzazione della popolazione: al centro di questa manifestazione infatti c'è la necessità di garantire un equo trattamento dei lavoratori del settore, la democrazia alimentare e l'empowerment femminile, dato che nei paesi in via di sviluppo sono spesso le donne ad occuparsi di sfamare la famiglia con il frutto dei campi coltivati.
Giustizia sociale, sicurezza alimentare, coinvolgimento delle donne sono elementi caratterizzanti anche del progetto triennale che noi di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, insieme alla ONG Voluntary Service Overseas e all'associazione "Iniziativa l'Ovo dell'Asino" (IOA), portiamo avanti ad Alito, nel nord dell'Uganda, dove in un ex lebbrosario si è insediata una scuola per giovani agricoltori. Nonostante le enormi risorse naturali del Paese, sempre meno ragazzi lavorano nell'agricoltura (che pur impiega la maggior parte della popolazione ugandese) poiché viene percepita come un settore poco redditizio; in realtà ad essere poco diffuse sono le moderne tecniche di coltivazione e le conoscenze per vendere il proprio prodotto al prezzo corretto.
«Ad Alito, insegnanti appositamente formati alternano lezioni teoriche a dimostrazioni pratiche, alle quali assistono circa 60 giovani per semestre: dalla costruzione di casette per conigli alla cura degli alveari, dalla gestione di un campo di pomodori all'elaborazione di un lago per l'allevamento del pesce gatto, queste sono solo alcune delle attività che i ragazzi seguono, quasi sempre con profitto - ha spiegato Francesco Toppi, volontario in Servizio Civile e aiuto responsabile del progetto – La scuola offre ai giovani vulnerabili realizzazione, reddito ed autonomia grazie a una formazione di alta qualità nel settore agroalimentare». Sono già 47 gli studenti che hanno terminato il corso di "Allevamento, agricoltura e business" e che stanno progetto nei loro villaggi le rispettive attività imprenditoriali, delle quali beneficerà l'intera comunità.
Attraverso la campagna "Abbiamo riso per una cosa seria" sarà quindi possibile unire in un circolo virtuoso la produzione della filiera italiana con il sostegno a realtà agricole che lottano per la propria indipendenza.