Il fenomeno dei returnees in Uganda. Camilla racconta l'operato di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo.
Camilla, dopo un anno di Servizio Civile, ha scelto di tornare in Karamoja. In questi mesi è stata inserita nel settore Child Protection e tra le tante attività che svolge, è stata chiamata a rispondere a un'emergenza che coinvolge specialmente il settore della protezione dell'infanzia, quella dei "returnees", minori e giovani donne che lasciano il Karamoja per raggiungere la capitale Kampala o i grandi centri più vicini in cerca di fortuna e speranza.
Ad agire con Camilla anche i nostri collaboratori locali e Pierangela Cantini responsabile Child Protection in Uganda.
Ecco la testimonianza di Camilla...
"Tutto è iniziato mercoledì 31 gennaio quando il rappresentante del Ministry of Gender, Labour and Social Development ci ha chiamati chiedendoci di aiutare e supportare il reinserimento nelle rispettive famiglie di 64 bambini. Da quel momento, abbiamo iniziato a lavorare per poter accogliere i bambini nel miglior modo possibile. I bambini sono arrivati martedì 6 febbraio e abbiamo scoperto che non erano 64 ma solo 53 e che le mamme che erano previste nella lista non sono mai salite sull'autobus a Kampala. È lì che tutto è iniziato, il nostro lavoro di accoglienza, di aiuto, di counselling, di family tracing. Li abbiamo contati e cercato di capire chi mancasse e chi invece fosse effettivamente lì. Così poi tutto il team Child Protection ha iniziato ad elaborare un work plan per i prossimi giorni. Il giorno successivo si è subito iniziato con il medical screening generale (solo 3 casi di malaria, uno di tosse ma nessuno HIV positivo). Poi è iniziato il lavoro di family tracing per i bambini che non erano sulla lista ma che nonostante tutto sono arrivati; è iniziato il lavoro di pre-visit per capire se le famiglie individuate a dicembre si trovano ancora effettivamente nei villaggi da noi individuati e infine un percorso quotidiano al centro per non lasciare mai bambini da soli. È un lavoro complesso che richiede impegno, pazienza e tanto amore per poter accogliere al meglio questi bambini.
Ora speriamo di reinserire tutti i bambini entro la prossima settimana ma soprattutto speriamo che le famiglie sappiano accoglierli con amore e affetto".