Il Natale in Karamoja...che Natale è?
"Questa sera sto pensando alle tante immagini che ho trovato su facebook riguardo ai preparativi per il Natale nei paesi che si dicono "sviluppati". Non mi attraggono, non mi piacciono... anzi mi fanno un po' arrabbiare. Scusate, ma tutto questo speco mi sembra un oltraggio a quel Gesù che ha vissuto il suo natale in una notte buia e in una povera capanna. Preferisco il mio Natale in Karamoja.
Qui è un Natale veramente diverso perché ancora il consumismo non è arrivato in maniera devastante e ci si può preparare a celebrarlo con tranquillità e non distratti dalle tanta esigenze create apposta per sprecare denaro e fare sfoggio di cose inutili.
Qui il Natale è ridotto all'essenziale.
Le strade sono le solite senza nessun addobbo particolare… i soliti problemi di sporcizia e di molto precario mantenimento.
I pochi alberi che ci sono non hanno palle colorate e strisce dorate o argentate, ma continuano ad avere addosso i sacchetti di plastica usati e gettati a terra, che il vento trasporta. In questa stagione secca, già iniziata, il vento è più forte e continuo e il fenomeno di alberi addobbati di plastica è ancora più "natalizio"!!!!
Il mondo "sviluppato" si è preoccupato di portare questa plastica, ma non si è interessato di educare a come usarla. Anzi ora che, come in Italia, non si può usare più, queste terre diventano opportunità per avere luoghi dove portare anche questi "rifiuti" e così guadagnarci ancora.
Le vie di Moroto non hanno luci colorate che si rincorrono con giochi diversi. La luce elettrica, che è arrivata da tre anni, fa il suo servizio quando c'è… ma è sempre troppo di rado rispetto a quanto sarebbe necessario.
Anche i negozi sono i soliti e contengono l'essenziale: qualche vestito, che non importa se non è all'ultima moda, e il solito cibo: fagioli, polenta, e per chi è più fortunato un po' di riso. Per il pranzo di Natale solito cibo…per chi riesce a comperarselo.
Non ci sono code e non c'è la preoccupazione di comprare regali per parenti e amici. E come potrebbero? Dove trovare i soldi? Però anche qui si scambieranno con gioia e generosità i regali, che saranno sì meno costosi ma anche i più sinceri e genuini: i saluti e i sorrisi.
Il mio Natale, un Natale che mi riempirà il cuore come negli anni passati sarà con i miei giovani nel donare alla gente, nella notte di Natale, il presepe vivente che stiamo preparando. Sarà un Natale veramente ricco per i pranzo di natale che condividerò con 50 giovani e 50 anziani. Una condivisione che non finirà con il pranzo perché questi giovani si sono presi l'impegno di continuare questa nuova amicizia del Natale andando ancora a trovare questi anziani nello loro case. Allora sarà un Natale non di qualche giorno di festa e di "spreco" ma di ogni giorno come l'amore che si vuol continuare a vivere e di grande guadagno perché, sono sicuro, se questi giovani porteranno avanti questo ideale il mondò non potrà che diventare migliore.
Grazie Signore per queste grandi gioie che continui a donarmi.
Grazie Signor per quella cosa che ho letto oggi. E' un consiglio che dà il filosofo Massimo Cacciari, che si dice ateo, a proposito della preparazione alla festa del Natale:
"Propongo due gesti, tanto per esser chiaro: primo, nelle prossime settimane (fino all'Epifania), spegnere per una sera durante la settimana tv, computer, telefonini e riunire la famiglia in un gioco comune (ad esempio, perché non realizzare, settimana dopo settimana, un bel puzzle, che sarebbe capace di coinvolgere tutti?); secondo, ritagliare due minuti al giorno per pregare insieme, anche con i più piccoli, che potrebbero essere invitati a ringraziare Dio per qualcosa successa durante la giornata. Se lo faremo, il Natale, quest'anno, avrà un sapore diverso".
Sarà uno sproposito se dico: " Signore, fammi diventare un "ateo" che fa queste cose".
....E non dimenticatevi dell'Ave Maria per me.
Buon Natale. Un Natale di pace, di serenità, di CONDIVISIONE. Ho scritto in maiuscolo la parola "condivisione" perché è ciò che Gesù ha realizzato "diventando carne" come ognuno di noi: il massimo dell'amore."
don Sandro De Angeli