In ogni parte del mondo trovi sempre lo stesso bambino. Incontri nelle scuole con i volontari di Fabriano.
I bambini sono curiosi, si sa, e non vedono l'ora di scoprire cose nuove: noi di Africa Mission non ci tiriamo certo indietro quando la loro sete di conoscenza necessita di essere soddisfatta! I nostri splendidi volontari di Fabriano (AN), infatti, hanno incontrato 4 classi di 5° della scuola elementare "Mazzini", per raccontare loro la vita dei bambini karimojong.
Divisi in turni da due classi, nelle due ore di incontro per ciascun turno, i 60 alunni presenti hanno imparato a conoscere il paese africano attraverso giochi e indovinelli, per scoprire quali animali vivono in Uganda, cosa si mangia, com'è il clima, insomma sono stati trasportati in un'altra realtà come novelli esploratori, attenti e interessati. Insieme ai nostri volontari, i ragazzi hanno riflettuto sulla domanda "Che cos'è un bambino?" scoprendo che, al di là delle differenze esteriori, tutti desiderano le stesse cose: un posto sicuro nel quale stare, una famiglia che si prenda cura di loro, avere cibo e acqua a sufficienza, poter giocare con gli amici.
Non sempre, purtroppo, i bambini del Karamoja hanno tutte queste possibilità: spesso sono resi orfani da malattie curabili nel nostro paese, troppe volte denutriti a causa della scarsità di risorse e di un clima troppo arido, frequentemente senza la possibilità di avere un'istruzione che permetta loro di migliorare le proprie condizioni. Questa situazione non è però colpita nella pietra, come hanno spiegati i nostri volontari, e alcune realtà come Africa Mission da diversi anni s'impegnano per cambiarla, portando acqua attraverso la perforazione dei pozzi, offrendo pasti, costruendo scuole e asili, come quello della "Casa della piccola giraffa", a Moroto.
Alla fine dell'incontro i bambini
sono rimasti molto colpiti da ciò che hanno visto (sono stati mostrati alcuni
video e foto) e sentito e hanno espresso la volontà di preparare qualcosa da
portare giù in Uganda per i loro coetanei, per instaurare un legame e
"poterli conoscere".
Per noi è stata una bella occasione per guardare noi stessi e il nostro
operato attraverso gli occhi dell'infanzia e contribuire a sensibilizzare anche
i più piccoli sulla nostra missione.
Ecco come ha commentato l'esperienza la nostra Cecilia:
«La domanda dell'inizio dell'incontro è stata "PERCHE' QUESTE 3
RAGAZZE SONO PARTITE PER L'UGANDA?", i bambini hanno risposto di tutto e
di più e abbiamo scritto sulla lavagna, terminato l'incontro, siamo tornati lì
per vedere se effettivamente quello che loro hanno pensato fosse così oppure
no, la cosa interessante è che all'inizio hanno detto che siamo partite per
rallegrarli, poi gli stessi bambini guardando le foto hanno detto che forse
siamo andate lì per rallegrarci perché nelle foto i bambini sorridono sempre.
Abbiamo poi proseguito facendo vedere vari oggetti ugandesi: kalabash, suka ecc
ecc, e attraverso il tatto e l'osservazione dovevano immaginare a cosa
potessero servire. Poi abbiamo lasciato a ciascun bambino un proverbio africano
con una foto come regalo e un animaletto in stoffa per tutta la classe. I
bambini si sono dimostrati entusiasti, curiosi, e pieni di domande di tutti i
tipi, è stato dunque un incontro fatto e costruito insieme ai bambini, non un
semplice racconto dell'esperienza...ci siamo lasciati con la richiesta da parte
dei bambini di preparare qualcosa per i bambini ugandesi, vorrebbero preparagli
dei disegni o qualcos'altro da mandare! Dunque direi un grande successo!»