IN UGANDA PER UN DOCUMENTARIO SULL’OPERA DI DON VITTORIONE

Domenica 13 gennaio è partita per l’Uganda la troupe che sarà impegnata nei prossimi mesi nella realizzazione di un film documentario sulla storia di don Vittorio Pastori e il movimento da lui fondato, Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo.
Accompagnati dal presidente di Cooperazione e Sviluppo, Carlo Antonello, dal direttore Carlo Ruspantini e dal volontario Celestino Poggioli, il regista e sceneggiatore milanese Tomaso Pessina e gli altri componenti della troupe - l’aiuto regista Carlo Paramidani, gli operatori Luigi Savino e Marcello Merletto e il fonico Matteo Olivari - hanno raggiunto il Paese africano, dove si tratterranno un paio di settimane per effettuare le riprese.

Il documentario firmato da Pessina sarà incentrato sull’impegno missionario di don Vittorio Pastori, meglio noto come don Vittorione, che nel 1972 diede vita a Piacenza al nostro movimento Africa Mission allo scopo di portare aiuto alle comunità africane promuovendo lo sviluppo, il sostegno ai missionari e alla Chiesa locale. Da allora il movimento, che ha appena concluso nel 2012 le celebrazioni del suo 40° anniversario di fondazione, costituisce una presenza stabile in Uganda, grazie alle sue strutture e ai suoi volontari impegnati in numerosi progetti in vari settori: dalla perforazione e riabilitazione di pozzi per l’acqua potabile al sostegno ad agricoltura e zootecnia locali, dalla promozione dell’educazione e dalla tutela dell’infanzia più vulnerabile alla sanità e all’aiuto a missionari e sacerdoti ugandesi.

L’idea del film documentario è nata nei mesi scorsi grazie all’interessamento di Paola Pedrazzini, che, colpita dalla realtà di Africa Mission – Cooperazione e Sviluppo, ha messo a disposizione la sua esperienza in ambito culturale e artistico.

L’opera cinematografica, che dovrebbe essere presentata al pubblico entro la fine del 2013, ripercorrerà i 40 anni di presenza di Africa Mission in terra ugandese, ricordando l’esempio di solidarietà di don Vittorione, la sua fede vissuta nella Carità, il suo spirito di sacrificio e la sua testimonianza di un impegno che si traduce in lavoro concreto con la comunità e nella comunità.



Di seguito il resoconto del direttore Carlo Ruspantini sui primi giorni di viaggio:

17 gennaio 2013 - Non è trascorsa neanche una settimana da quando abbiamo iniziato, insieme a Tomaso Pessina e alla sua troupe (Carlo, Matteo, Marcello e Luigi), questo viaggio alla “ricerca di don Vittorione in Uganda”, per scoprire come il nostro fondatore sia davvero ancora presente in Karamoja attraverso la sua Opera che continua.

Nel salire in Karamoja, abbiamo incontrato a Jinja padre Damiano, che ha ricordato il suo primo incontro con don Vittorio e la sua esperienza di collaborazione con Africa Mission -Cooperazione e Sviluppo, che “in Karamoja è ancora oggi identificata come l’Opera di don Vittorio... quelli di don Vittorio”.
Don Vittorio era amato perché portava aiuti, ma soprattutto perché non ha mai smesso di tornare in Karamoja anche quando era il momento di rischiare la vita.

Padre Walter, a Namalu, ha ricordato commosso i suoi incontri con “il Vittorione, un uomo che ti guardava diritto negli occhi e che cercava di arrivare al tuo cuore per leggervi il tuo desiderio di essere un missionario a servizio dei poveri”. Un uomo che si è fatto carico dei bisogni di tanti, che non si è mai tirato indietro, cercando di aiutare i poveri e tutti i missionari che lavoravano per il loro bene.

Siamo andati anche a Loputuk dove, insieme a Luka e a tutti gli amici dei villaggi, abbiamo deciso di andare alla “ricerca” di don Vittorione, partendo proprio dall’ombra di quell’albero sotto il quale aveva incontrato la prima volta la comunità e aveva iniziato i primi interventi di distribuzione del cibo, cucinando lui stesso il riso per i più denutriti a causa della siccità.

A Moroto abbiamo incontrato poi Florence, rappresentante del Ministro del Karamoja, una signora che dopo esseri laureata e aver lavorato in Europa, è tornata in Uganda a servizio della sua gente. Florence ha raccontato l’emozione del suo primo incontro di studentessa delle scuole primarie con Vittorione, che ricorda ancora con gratitudine per averla aiutata a completare il suo percorso di studi.

Per finire abbiamo parlato con Lochughe, un ex guerriero e razziatore, che oggi lavora per Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo. Lochughe ha ricordato la sua vita da guerriero, il suo incontro con don Vittorione e il suo impegno attuale per essere un uomo di pace. Un incontro davvero bello!

Domani, venerdì 18 gennaio, andremo da padre Marco Canovi a Matany. Sarà un viaggio attraverso la storia del nostro Movimento che partirà dal 1962, quando padre Marco ha incontrato per la prima volta don Vittorione, per arrivare ai nostri giorni…

Carlo Ruspantini