La casa della piccola giraffa.

La casa della piccola giraffa.

Akai a Ikori (La casa della piccola giraffa) è il nostro asilo, chiamato anche ECD Centre ed è uno dei due progetti educativi attualmente in opera nel nostro compound. Ci sono circa 200 bambini, molto attivi e con il sorriso facile. Questi bambini sono una delle risorse più preziose del Karamoja in quanto persone non ancora educate e quindi con molto spazio per apprendere nuovi modi di vivere e di essere. Diciamo questo perché più di una volta ci siamo scontrati con la cultura e le "mancanze" locali: puntualità, igiene, senso di cura per se stessi e a volte degli altri (donne e bambini). Ecco che educare le nuove generazioni ad avere cura di sè attraverso abitudini di vita sana come lavarsi i denti, pulirsi le mani prima di mangiare, usare il bagno (spesso non hanno il bagno a casa) diventa la base dello sviluppo di Moroto, una delle province del Karamoja.

La parola a Caterina che ci racconta la sua esperienza: 

"Quando sono arrivata a marzo all'Akai a Ikori dopo essere stata accolta calorosamente nell'ufficio della preside, Maloba, ho visto tre aulette (top, middle e baby class) piene di bambini dai 3 ai 5 anni (alcuni anche di 2 e di 6) in ciascuna c'erano due maestri: Anthony, Hellen, Alice, Pasca, Kristin e JohnMark. 
La prima impressione è stata molto positiva poiché questi bambini sono allegri e giocosi, i maestri molto curiosi dell'arrivo di una nuova servizio civilista arrivata dall'Italia e la preside disponibile nel spiegarmi la realtà appena incontrata.
La giornata tipica di questi bimbi all'asilo prevede il lunedì e il venerdì mattina l'assemblea tutti insieme in cui vengono fatte delle canzoncine con gesti, si ripetono le regole di comportamento da avere con gli altri e l'importanza della pulizia personale, informazioni da dire ai genitori e la preghiera finale. Le altre mattine viene formato con ciascuna classe il morning circle (cerchio del mattino) in cui vengono cantate e mimate canzoni, molto movimentate e allegre, si fanno alcuni giochi come il riempimento di bottiglie con l'acqua e infine la preghiera. Dopo il morning circle e l'assemblea si iniziano le lezioni, spezzate dalla merenda fatta con il porridge e dal gioco libero all'aperto. Le lezioni sono di matematica, sull'ambiente, di inglese, di igiene tutto accompagnato da canzoncine dimostrative, poi c'è il pranzo cucinato dalla cucina all'aperto vicino all'asilo e servito nelle classi dai maestri che mangiano coi bambini. La giornata continua con il gioco libero fuori e infine un momento in cui vengono insegnate nuove canzoni, vengono messe in pratica le nozioni di igiene personale (ci si lava), non mancano ginnastica e i laboratori creativi. 
Dopo si aspetta che i genitori o le tate vengano a prendere alcuni dei bambini, mentre altri vengono accompagnati per un tratto di strada e poi, come al mattino sono venuti da soli, così ritornano a casa, in completa autonomia.
Tutte le giornate iniziano circa dalle 8, i bambini cominciano ad arrivare dalle 7 e finiscono alle 16 che a volte diventano le 17.00. 
Inizialmente sono stata presente nelle varie classi per osservare, aiutare i maestri nella gestione dei bambini, proporre qualche attività come disegno libero (idea qui poco utilizzata) e qualche canto. 
Mi è piaciuto da subito il fatto che un bambino viene applaudito o apprezzato da una breve canzoncina intonata dalla classe sia quando "l'interrogato" risponde correttamente che non.
Poi la preside mi ha proposto di formare dei gruppetti di bambini soprattutto per coloro che hanno più problematiche a livello di apprendimento.
Questo mese, poiché i bambini erano in vacanza ho preparato le varie attività da proporgli, aiutato le maestre nella risistemazione e pulizia delle loro classi, partecipato e seguito l'andamento di un corso di formazione, i cui formatori del corso provenivano dalla "Great Valley School" di Kampala, per i maestri riguardante a modalità varie sul come tenere la disciplina all'interno della classe e diversificati metodi di insegnamento come il Jolly phonix, il quale si basa sui suoni delle lettere".

Anche Mario è impegnato nelle attività nel settore socio-educativo, e questa è la sua testimonianza.

"Nella cultura karimojong, la madre ha il ruolo del protagonista nella famiglia: è lei che lava i vestiti, che si occupa dei bambini ed è lei che procura e cucina il cibo. A causa delle energie che mette in tutte queste attività la cura dei figli ha priorità secondaria; per questo motivo non appena un bambino riesce a camminare e mangiare cibo solido questa comincia a delegare fratelli maggiori o vicini o chiunque possa aiutarla. Per questi bambini il passo per arrivare alla "vita di strada" è molto breve.
L'esperienza di C&D vede molti progetti legati ai ragazzi di strada, sia quelli di Moroto che quelli intercettati nella discesa alla capitale Kampala. L'origine di questo male è il genitore che non si prende cura del figlio (nel migliore dei casi) e il genitore che picchia il figlio nel peggiore dei casi. Come è vero che in Africa ci sarà sempre qualcuno a condividere il "suo" piatto con te, è altrettanto vero che i gesti di affetto e di amore a cui siamo abituati noi europei, gente del nord del mondo, non si vedono facilmente qui. Ecco che la strada diventa un luogo in cui ti puoi trovare senza accorgertene se vieni trascurato dai genitori oppure un rifugio dagli stessi.
Ecco perché l'"Akai a Ikori" è probabilmente il progetto leader nel settore educativo di C&D. La casa della piccola giraffa diventa un luogo in cui più che alfabeto e matematica è importante far vedere ai bambini che qualcuno "ha cura" di loro. Far vedere a loro quanto bello sia avere cura di se stessi e degli altri è la chiave del futuro: questi futuri sindaci, genitori, lavoratori, insegnanti considereranno "normale" mettersi al servizio degli altri e desiderare un futuro di gioia".

FORMAZIONE
Poche settimane fa è stato organizzato un corso di formazione rivolto ai maestri dell'asilo in cui sono stati toccati il tema della disciplina, un metodo di insegnamento che si basa sui suoni delle lettere, chiamato Jolly Phonix ed è stata rammentata l'importanza di un'autovalutazione per migliorarsi come maestri. 
I formatori provenivano dalla Great Valley school, una scuola di Kampala e sono stati molto disponibili all'ascolto delle difficoltà che affrontano con i bambini e il fatto che vengono spesso sporchi a scuola poiché i genitori non li seguono quando tornano a casa. 
È stato molto interessante vedere come ci fosse una piena partecipazione ed interesse a ciò che veniva portato dai formatori. 
I cuochi hanno preparato piatti molto buoni per i pranzi, i maestri dell'Akai A Ikory hanno commentato che era la prima volta dopo mesi che mangiavano la carne. 
Ci sono poi stati vari lavori di gruppo e la creazione di nuove decorazioni per abbellire le classi per far passare il messaggio che per educare servono cose belle ed essere creativi.
Caterina Pizzi e Mario Visentin
Servizio Civile 2019