La missione al cuore della fede cristiana.
In occasione dell'Ottobre Missionario e della Giornata Missionaria Mondiale che sarà festeggiata il 22 ottobre, riportiamo qui di seguito il messaggio che ci lascia Papa Francesco, che invita ancora una volta a interrogarci sul nostro cammino.
Cari fratelli e sorelle,
anche quest'anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca
attorno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzatore» (Paolo
VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 7), che continuamente
ci invia ad annunciare il Vangelo dell'amore di Dio Padre nella forza dello
Spirito Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamente sulla missione
al cuore della fede cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per natura;
se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un'associazione tra
molte altre, che ben presto finirebbe con l'esaurire il proprio scopo e
scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune domande che toccano la nostra
stessa identità cristiana e le nostre responsabilità di credenti, in un mondo
confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da
numerose guerre fratricide che ingiustamente colpiscono specialmente gli
innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della
missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?
La missione e il potere trasformante del Vangelo di Cristo, Via,
Verità e Vita
1. La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona
volontà, è fondata sul potere trasformante del Vangelo. Il Vangelo è una Buona
Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita
nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito
vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv 14,6).
È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e coraggio. Nel seguire
Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e
riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con Dio Padre nella
forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte
di creatività nell'amore.
2. Dio Padre vuole tale trasformazione esistenziale dei suoi figli
e figlie; trasformazione che si esprime come culto in spirito e verità
(cfr Gv 4,23-24), in una vita animata dallo Spirito Santo
nell'imitazione del Figlio Gesù a gloria di Dio Padre. «La gloria di Dio è
l'uomo vivente» (Ireneo, Adversus haereses IV, 20, 7). In
questo modo, l'annuncio del Vangelo diventa parola viva ed efficace che attua
ciò che proclama (cfr Is 55,10-11), cioè Gesù Cristo, il quale
continuamente si fa carne in ogni situazione umana (cfr Gv 1,14).
La missione e il kairos di Cristo
3. La missione della Chiesa non è, quindi, la diffusione di una
ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un'etica sublime. Molti movimenti
nel mondo sanno produrre ideali elevati o espressioni etiche notevoli. Mediante
la missione della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad evangelizzare e agire,
e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della
salvezza nella storia. Mediante la proclamazione del Vangelo, Gesù diventa
sempre nuovamente nostro contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede
e amore sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto che
feconda l'umano e il creato come fa la pioggia con la terra. «La sua
risurrezione non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha
penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad
apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali» (Esort.
ap. Evangelii gaudium, 276).
4. Ricordiamo sempre che «all'inizio dell'essere cristiano non c'è
una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con
una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione
decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una
Persona, la quale continuamente si offre e continuamente invita chi la accoglie
con fede umile e operosa a condividere la sua vita attraverso una
partecipazione effettiva al suo mistero pasquale di morte e risurrezione. Il Vangelo
diventa così, mediante il Battesimo, fonte di vita nuova, libera
dal dominio del peccato, illuminata e trasformata dallo Spirito Santo; mediante
la Cresima, diventa unzione fortificante che, grazie allo stesso
Spirito, indica cammini e strategie nuove di testimonianza e prossimità; e
mediante l'Eucaristia diventa cibo dell'uomo nuovo, «medicina
di immortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20,
2).
5. Il mondo ha essenzialmente bisogno del Vangelo di Gesù Cristo.
Egli, attraverso la Chiesa, continua la sua missione di Buon Samaritano,
curando le ferite sanguinanti dell'umanità, e di Buon Pastore,
cercando senza sosta chi si è smarrito per sentieri contorti e senza meta. E
grazie a Dio non mancano esperienze significative che testimoniano la forza
trasformatrice del Vangelo. Penso al gesto di quello studente Dinka che, a
costo della propria vita, protegge uno studente della tribù Nuer destinato ad
essere ucciso. Penso a quella celebrazione eucaristica a Kitgum, nel Nord
Uganda, allora insanguinato dalla ferocia di un gruppo di ribelli, quando un
missionario fece ripetere alla gente le parole di Gesù sulla croce: «Dio mio,
Dio mio, perché mi hai abbandonato?», come espressione del grido disperato dei
fratelli e delle sorelle del Signore crocifisso. Quella celebrazione fu per la
gente fonte di grande consolazione e tanto coraggio. E possiamo pensare a
tante, innumerevoli testimonianze di come il Vangelo aiuta a superare le
chiusure, i conflitti, il razzismo, il tribalismo, promuovendo dovunque e tra
tutti la riconciliazione, la fraternità e la condivisione.
La missione ispira una spiritualità di continuo esodo,
pellegrinaggio ed esilio
6. La missione della Chiesa è animata da una spiritualità di continuo
esodo. Si tratta di «uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di
raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo»
(Esort. ap. Evangelii gaudium, 20).
La missione della Chiesa stimola un atteggiamento di continuo
pellegrinaggio attraverso i vari deserti della vita, attraverso le
varie esperienze di fame e sete di verità e di giustizia. La missione della
Chiesa ispira una esperienza di continuo esilio, per fare sentire
all'uomo assetato di infinito la sua condizione di esule in cammino verso la
patria finale, proteso tra il "già" e il "non ancora" del Regno dei Cieli.
7. La missione dice alla Chiesa che essa non è fine a sé stessa,
ma è umile strumento e mediazione del Regno. Una Chiesa autoreferenziale, che
si compiace di successi terreni, non è la Chiesa di Cristo, suo corpo
crocifisso e glorioso. Ecco allora perché dobbiamo preferire «una Chiesa
accidentata, ferita e sporca per essere uscita per le strade, piuttosto che una
Chiesa malata per la chiusura e la comodità di aggrapparsi alle proprie
sicurezze» (ibid., 49).
I giovani, speranza della missione
8. I giovani sono la speranza della missione. La persona di Gesù e
la Buona Notizia da Lui proclamata continuano ad affascinare molti giovani.
Essi cercano percorsi in cui realizzare il coraggio e gli slanci del cuore a
servizio dell'umanità. «Sono molti i giovani che offrono il loro aiuto solidale
di fronte ai mali del mondo e intraprendono varie forme di militanza e di
volontariato [...]. Che bello che i giovani siano "viandanti della fede",
felici di portare Gesù in ogni strada, in ogni piazza, in ogni angolo della
terra!» (ibid., 106). La prossima Assemblea Generale Ordinaria del
Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà nel 2018 sul tema "I giovani, la
fede e il discernimento vocazionale", si presenta come occasione
provvidenziale per coinvolgere i giovani nella comune responsabilità
missionaria che ha bisogno della loro ricca immaginazione e creatività.
Il servizio delle Pontificie Opere Missionarie
9. Le Pontificie Opere Missionarie sono strumento prezioso per
suscitare in ogni comunità cristiana il desiderio di uscire dai propri confini
e dalle proprie sicurezze e prendere il largo per annunciare il Vangelo a tutti.
Attraverso una profonda spiritualità missionaria da vivere quotidianamente, un
impegno costante di formazione ed animazione missionaria, ragazzi, giovani,
adulti, famiglie, sacerdoti, religiosi e religiose, Vescovi sono coinvolti
perché cresca in ciascuno un cuore missionario. La Giornata Missionaria
Mondiale, promossa dall'Opera della Propagazione della Fede, è l'occasione
propizia perché il cuore missionario delle comunità cristiane partecipi con la
preghiera, con la testimonianza della vita e con la comunione dei beni per
rispondere alle gravi e vaste necessità dell'evangelizzazione.
Fare missione con Maria, Madre dell'evangelizzazione
10. Cari fratelli e sorelle, facciamo missione ispirandoci a
Maria, Madre dell'evangelizzazione. Ella, mossa dallo Spirito, accolse il Verbo
della vita nella profondità della sua umile fede. Ci aiuti la Vergine a dire il
nostro "sì" nell'urgenza di far risuonare la Buona Notizia di Gesù nel nostro
tempo; ci ottenga un nuovo ardore di risorti per portare a tutti il Vangelo
della vita che vince la morte; interceda per noi affinché possiamo acquistare
la santa audacia di cercare nuove strade perché giunga a tutti il dono della
salvezza.
FRANCESCO