LA SCOMPARSA DI PADRE GOSTOLI. MERCOLEDI‘ 12 OTTOBRE MESSA IN SUFFRAGIO

È morto il 6 ottobre, a Matany, in Uganda, padre Elvio Gostoli, comboniano nato al Furlo di Acqualagna (Pesaro) il 1° gennaio 1924 e missionario per oltre cinquant’anni in Sudan e in Uganda.
Il nostro Movimento piange la scomparsa di questo testimone autentico del Vangelo e “gigante della missione”, che ha dedicato tutta la sua vita all’Africa, tanto da aver deciso di morire proprio laggiù, tra le popolazioni del Karamoja con cui ha condiviso buona parte della sua vita. Nel suo impegno a sostegno delle popolazioni karimojong Padre Gostoli è sempre stato sostenuto da Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo, con cui il comboniano, grande amico del nostro fondatore don Vittorio Pastori, ha sempre collaborato.

In un lungo scritto, che aveva inviato qualche anno fa al Gruppo di Morciola di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo, era stato lo stesso padre Gostoli a raccontare i suoi anni di preparazione alla missione.
“Nel settembre 1945, insieme a Giuseppe Galeotti, anche lui del comune di Acqualagna - raccontava il religioso -, lasciai, dopo la I Teologia, il Pontificio Seminario di Fano ed entrai nell’Istituto Missioni Africane dei Missionari Comboniani a Firenze, continuando gli studi teologici a Fiesole. Finito il periodo di prova e formazione missionaria, di due anni, con la consacrazione alle Missioni Africane con i tre voti, continuai il corso di studi Teologia in Verona e poi a Venegono Superiore (Varese). L’11 giugno 1949 fui ordinato sacerdote al Pelingo da S. E. Mons. Antonio Tani, e nello stesso tempo Padre Emilio Ceccarini, superiore dei piccoli Seminari Comboniani d’Italia, mi incaricò dell’animazione missionaria nelle scuole. Quindi cominciai a girare, con il Guzzino 65 cc, nelle parrocchie e nelle scuole delle Marche fino a Porto d’Ascoli, nell’Umbria fino a Città di Castello e in Romagna fino a Cesena. Di questo lavoro di animazione e formazione missionaria, il risultato fu la vocazione di 7 bravi missionari. Poi Padre Emilio Ceccarini mi mandò in Francia nei mesi di luglio, agosto e settembre per studiare francese e insegnarlo poi dalla I ginnasio alla V ginnasio nel nostro Seminario di Sulmona (…). Finalmente nel 1955 fui destinato al Vicariato del Bar el Gebel, provincia dell’Equatoria, Sudan meridionale con capitale Juba”.

Dopo il Sudan, padre Gostoli ha operato per molti anni in Uganda, nell’arida regione del Karamoja, dove è rimasto fino alla fine dei suoi giorni, nonostante negli ultimi tempi, a causa dell’età, le forze gli fossero venute meno e gli fosse stato sconsigliato di restare in Africa.
“Qualcuno, e non sono pochi - ci aveva scritto Padre Gostoli -, mi chiede perché ci intestardiamo a vivere tra i Karimojong? … Perché continuiamo la missione tra queste popolazioni così difficili? Innanzitutto sono figli di Dio, come noi. Il nostro fondatore, il beato Daniele Comboni, fondatore anche dell’Istituto Missioni Africane di Verona, ha detto che noi siamo i missionari dei più poveri e necessitosi nel mondo. Voi non potete immaginare gente più povera e necessitosa dei Karimojong! Sì, le missioni tra i Karimojong sono molto difficili, ma sono queste le terre che il Signore ci ha affidato. Questa per me è una grazia. Essere inviati nelle missioni più difficili è veramente una grazia del Signore. Perché il Signore ha fatto a me questa grazia non lo so. L’importante è continuare a pregare e ringraziare nostro Signore perché io possa andare avanti nella mia missione come Lui vuole e finché Lui vorrà”.

Mercoledì 12 ottobre, alle ore 17.30, al Santuario del Pelingo di Acqualagna, sarà celebrata una messa in suffragio di Padre Elvio Gostoli, presieduta dall’arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, mons. Giovanni Tani, e concelebrata dai sacerdoti dell’arcidiocesi e da mons. Sandro De Angeli, assistente spirituale nazionale di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo.