PRIMA GIORNATA DEL CONVEGNO DEL 40° CON P. GHEDDO E CATTAI

Non un momento auto-celebrativo, ma una festa, per ringraziare il Signore per i 40 anni di cammino a fianco delle popolazioni africane e per rilanciare la propria azione missionaria. Gli obiettivi del convegno del 40° anniversario di Africa Mission, in corso in questo fine settimana a Piacenza, dove il nostro Movimento è stato fondato nel 1972 da don Vittorio Pastori e dall’allora vescovo mons. Enrico Manfredini, sono stati delineati ieri, sabato 1° settembre, dal presidente don Maurizio Noberini, in apertura dei lavori dell’incontro, che ha riunito amici e sostenitori provenienti da varie parti d’Italia.

Dopo il saluto delle autorità (tra gli altri sono intervenuti il sindaco Paolo Dosi, il presidente della Provincia Massimo Trespidi, mons. Gian Piero Franceschini, direttore dell’Ufficio missionario diocesano, il prof. Giuseppe Bertoni, dell’Università Cattolica di Piacenza, ed è stato letto un messaggio dell’assessore regionale Paola Gazzolo, che ha raggiunto poi i convegnisti in un momento successivo, insieme alla "collega" di Giunta Teresa Marzocchi) la mattinata ha dato spazio a una presentazione dell’impegno quarantennale in Uganda di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo e alle testimonianze di volontari e collaboratori di ieri e di oggi.
Tra gli interventi anche quello della giornalista piacentina Maria Vittoria Gazzola, che ha seguito più volte don Vittorione nei suoi viaggi in Africa, e quello di padre Michael Lubega, parroco della Cattedrale di Moroto, in Uganda, che da anni collabora con il Movimento piacentino. “Ringrazio Dio - ha detto il sacerdote -, perché nella storia dell’Uganda, specialmente in quella della regione del Karamoja, c’è stato un profeta: don Vittorio Pastori, che ci ha amato e ha fatto sì che il suo Movimento continuasse anche dopo di lui. Non ci sarebbe una storia del Karamoja senza Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo”.

I lavori (trasmessi tutto il giorno in diretta streaming da www.piacenzasera.it) sono continuati nel pomeriggio con l’intervento di padre Piero Gheddo, sacerdote del PIME e per 35 anni direttore di “Mondo e Missione”, e di Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV, la più grande Federazione di Organismi di Volontariato Internazionale d’ispirazione cristiana presente in Italia, di cui Cooperazione e Sviluppo fa parte dal 2004. “Ho ammirato molto don Vittorione - ha detto padre Gheddo -, lo chiamavano il "bulldozer dei poveri", ma anche "il missionario dei panettoni" e la sua opera era accusata di paternalismo e assistenzialismo. Lui ci soffriva, ma in Uganda, nel novembre 1980, a Moroto in Karamoja, un missionario comboniano col quale parlavo di queste accuse che venivano dal suo stesso istituto, mi diceva: "Lasciali dire. Con la tremenda siccità e carestia di questi mesi, il Vittorione, con i suoi camion e la fama di gigante buono che si è meritato, è l’unico che è riuscito a passare ed a portarci viveri. Se non c’erano i suoi aiuti alimentari, morivamo di fame anche noi missionari e suore comboniani”.
Il missionario, autore di numerosi libri, di cui l’ultimo è“Meno male che Cristo c’è” (ed. Lindau, 2011), ha parlato poi dell’identità del volontariato d’ispirazione cristiana e delle difficoltà di sviluppo dell’Africa. “Viviamo in un tempo difficile, drammatico, ma anche esaltante della storia umana - ha detto -, perché la globalizzazione che porta i popoli da lontani che erano ad avvicinarsi l’uno a l’altro, a integrarsi, a conoscersi, a bisticciare, a lottare, ma anche a collaborare, è un’occasione che il buon Dio offre agli uomini, all’umanità, proprio per una maggior ricerca del bene comune, di un modello di sviluppo più umano per tutti. E qui il cristianesimo ha una grande carta da giocare, per cui la globalizzazione, che può essere molto positiva, è una sfida per tutti noi battezzati e seguaci di Cristo. Dobbiamo convertirci a Gesù Cristo. La nostra civiltà deve ritrovare le sue radici cristiane e la sua vita cristiana per poter rispondere a questa sfida di essere veramente fratelli dei popoli poveri”.
“Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo - ha detto a sua volta Gianfranco Cattai, presidente FOCSIV - è una pietra miliare della nostra federazione”. “Il senso dell’agire dei nostri organismi federati - ha inoltre spiegato - è quello di essere dei laboratori di fraternità: laboratori, perché esperienze aperte, in evoluzione; di fraternità, perché costruiti sulla reciprocità”.

Durante il pomeriggio ha portato il suo saluto anche il vescovo di Piacenza-Bobbio, mons. Gianni Ambrosio, che ha ricordato quanto già dichiarato nel viaggio da lui effettuato in Uganda in gennaio in apertura delle celebrazioni del 40° del Movimento: “Credo che Africa Mission, grazie a mons. Manfredini e a don Vittorio, sia un frutto molto bello del Concilio Vaticano II nella nostra Chiesa di Piacenza”.
L’incontro si è concluso con la presentazione da parte di mons. Sandro De Angeli, assistente spirituale nazionale di Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo, del tema che accompagnerà il Movimento il prossimo anno: “Tutto quello che avete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt. 25,40).

L’appuntamento è continuato quindi in serata con un apprezzato spettacolo musicale, presentato da Rita Nigrelli di Radio Sound 95, presso la Sala dei Teatini. Sul palco il coro gospel New Sisters e Marco Rancati con gli MDV Sound.

Il convegno proseguirà oggi, domenica 2 settembre, giorno dell’anniversario della scomparsa di don Vittorio Pastori, con una celebrazione eucaristica, alle ore 11,00 in Cattedrale, presieduta dal Vescovo di Piacenza - Bobbio e animata dalla Corale di Onigo di Piave (TV). Durante la messa verrà benedetta l’opera d’arte che lo scultore Franco Pizzi ha donato ad Africa Mission - Cooperazione e Sviluppo e che sarà collocata nei prossimi mesi sulla lapide di don Vittorione, al cimitero della Rasa di Varese.