RIGHT TO FOOD - DIRITTO AL CIBO: L‘ESPERIENZA DI MONICA

Lunedì 5 dicembre, ho lavorato presso la sub-county di Lorengechora nei villaggi di Rapada e di Aoyaloye, Locopurat parish, in compagnia di Geoffry Akena (Project Manager del progetto Right to Food, Grace la facilitatrice e David il suo assistente).

Nel villaggio di Rapada ho incontrato il gruppo Etauto composto da 27 membri di cui 24 donne. Da tre anni questo gruppo porta avanti diverse attività agricole quali la coltivazione di sesamo, arachidi, fagioli verdi chiamati green gram, girasoli, nonché attività di risparmio e prestito comunitario. Oggi mi sono recata a vedere le piantagioni di cassava (manioca), piantate nel mese di giugno ed ora a metà della loro crescita. La cassava rappresenta per le popolazioni locali quella che viene chiamata “food secuiry crop”, ossia un tipo di coltivazione che garantisce la sicurezza alimentare. Questo per tre ragioni principali:
- È una pianta resistente alla siccità;
- Ha una durata di tre anni: un anno è necessario alla maturazione della pianta, ma può continuare a produrre tuberi per altri due anni mentre si comincia già ad operare il raccolto, e può produrre da 10 o più radici per volta;
- Ha un prezzo molto buono alla vendita sul mercato.

Il vasto appezzamento di terreno che ho visitato non viene coltivato indistintamente da tutto il gruppo, bensì ogni membro ha il suo piccolo terreno di cui è responsabile. Lo scopo del progetto è proprio quello di trovare nel gruppo la forza, lo spirito e l’empowerment necessario a sviluppare le proprie conoscenze e abilità personali.
Il gruppo, di cui il portavoce è Mr. Zaccaria Longole, si dichiara molto soddisfatto del lavoro svolto fino ad ora. Le cassava sono ancora giovani, ma tutte le altre tipologie di piante sono già state raccolte ed i semi si trovano nei granai ad aspettare il momento giusto per la vendita sul mercato. Grazie all’aiuto di C&D che ha fornito loro le sementi per cominciare e gli strumenti quali pale e picconi per coltivare il terreno, ora ciascuno di loro è indipendente e possiede un piccolo orto in casa, è in grado di conservare e ripiantare le sementi da una stagione all’altra, è in grado di sfamare la famiglia e ricavare un piccolo guadagno dalla vendita dei prodotti nei periodi più duri dell’anno. La loro intraprendenza è tale che hanno sollevato la richiesta di poter essere oggetto di un nuovo training concernente l’uso della trazione animale. La maggioranza dei membri del gruppo è composta da signore di una certa età e l’erba cresce molto alta ed è molto resistente in questa zona, l’uso dell’aratro permetterebbe loro di coltivare un territorio più vasto. Il villaggio si trova infatti in una zona del Distretto di Napak molto fertile, soggetta alle piogge che provengono dal Monte Iriri Rock, che si trova sul confine con il Distretto di Nakapiripirit, uno dei distretti più fertili del Karamoja. Prima del loro arrivo quel terreno era completamente disabitato, il gruppo Etauto lo ha coltivato, prima pulendolo dalle alte erbe che vi crescono, poi seminandolo e infine continuando a mantenerlo in ordine e pulito. Spesso però, nonostante la buona volontà, queste persone devono fare i conti con questioni di proprietà, e sono costrette ad abbandonare il duro lavoro fatto a causa di reclami sul terreno. L’uso della trazione animale gli permetterebbe di effettuare lo stesso lavoro, in un’altra zona, nella metà del tempo.
Nel villaggio di Aloyaloye ho incontrato una rappresentanza del network di Lorengechora, il cui leader è Alicia Moru una model farmer. Alicia rappresenta un esempio per l’intero gruppo, comprende e mette in pratica le nozioni acquisite durante i training e svolge il ruolo di punto di riferimento e guida per l’intera comunità. Ad Aloyaloye ho assistito alla creazione dei “briquettes”, combustibile fossile che si vuole sostituire all’alta produzione di carbone vegetale presente nella regione e prima causa della deforestazione in Karamoja. Le bruquettes si formano attraverso la combustione controllata di paglia e sorgo (rami e scarti inutilizzati) che poi vengono frantumati tra due pietre fino ad ottenere una polvere nera molto sottile. La polvere vegetale è poi mischiata con una pasta costituita da argilla, che proviene dalle tane delle termiti, e acqua, fino ad ottenere un impasto malleabile che permette la formazione di piccole sfere. Le sfere vengono fatte seccare per tre giorni al sole e poi sono pronte per l’utilizzo. Le briquettes vengono utilizzate per cucinare invece del legno, mantengono il calore a lungo e non danneggiano l’ambiente.

Grazie ai training portati avanti dal progetto Right to Food nel campo della formazione di combustibile alternativo si è arrivati a facilitare la stesura di una legge amministrativa a livello distrettuale per fermare la produzione di carbone vegetale nelle quattro sub-county del Distretto di Amudat (Loroo, Karyta, Amudat sub-county e Amudat town-council).