Storie di vita, storie di Servizio Civile!

Storie di vita, storie di Servizio Civile!

Sandro, giovane impegnato nel Servizio Civile nel settore Water and Sanitation, come scrive lui...è al giro di boa, perciò ecco le sue riflessioni su questa avventura. I limiti e le difficoltà, gli incontri e le amicizie che porterà nel cuore e che l'hanno fatto sentire parte di qualcosa di grande!


"Eccoci al giro di boa della mia esperienza in Uganda. Non credo di riuscire a raccontare tutte le emozioni che ho provato in questo periodo e cosa hanno significato. Certo è, che mi hanno cambiato e non potrei essere più contento di così perché ho scoperto moltissimo di me stesso, lati del mio carattere che prima non intravedevo e su cui non mi sarei fermato a riflettere.

Leggendo queste prime righe può sembrare strano, ma qui in Karamoja il mio servizio si dirige verso un progetto prettamente tecnico, ossia quello della costruzione di pozzi; ad ogni modo, anche quando si ha principalmente a che fare con tubature, pompe idrauliche, camion, pezzi di ricambio e via dicendo, ci si rende conto che il lavoro lo fanno sempre e comunque le persone, accompagnate dai loro caratteri, dalle loro esperienze passate e quotidiane, dalle loro problematiche e dai loro successi. Cerco qui, in queste righe, di spiegare come le due facce della medaglia, la parte tecnica e quella umana del progetto, interagiscano e siano interdipendenti, e lo voglio fare attraverso la voce di chi queste dinamiche le vive e sperimenta da tanti anni, proprio qui a Moroto, cittadina in cui sto svolgendo il mio Servizio Civile.

Nel dipartimento WASH (Water And Sanitation Hygiene) abbiamo tre squadre, una addetta alla perforazione, una all'installazione ed una alla riabilitazione dei pozzi. Spesso esco a lavorare con loro, sono molto in gamba ed ognuno ha una storia diversa da raccontare.

L'approccio con il drilling team, ovvero il gruppo che si occupa della parte di perforazione, non è stato facile. Sono una squadra molto autonoma che non sempre vede di buon occhio i nuovi arrivati, soprattutto quelli che non ne capiscono molto e fanno tante domande.

Nonostante questo, mi piace parlare e scherzare con loro, trovare un approccio che ci avvicini e che faccia capire loro il mio interesse verso lo sforzo che stanno portando avanti da anni. Una volta, chiacchierando con Sagal, gli ho chiesto come ha iniziato, come ha conosciuto C&D e da quanto tempo lavora qui. Lui ha deciso così raccontarsi: "Don Vittorio ha iniziato ad essere presente nel mio villaggio prima ancora che io venissi al mondo. Tutti lo conoscevano, ha salvato molte persone distribuendo loro il cibo. Poi ho iniziato a vedere i camion del drilling team, mio zio era un componente della squadra. Ho cominciato a collaborare con C&D nel 2003, lavorando nel coumpound di Loputuk. Il 4 gennaio 2005 sono stato trasferito a Moroto e ho fatto un corso per la manutenzione dei pozzi per poi far parte della squadra di riabilitazione. Nel 2010 Gastone ed Egidio mi hanno voluto in quella di perforazione e da allora sono uno di loro."

È una persona molto disponibile, vive nel villaggio di Loputuk e si ritiene uno dei massimi esperti in tema di donne! Detto da lui, ha la moglie più bella di tutta Moroto.

A suo avviso, il più grande cambiamento avvenuto negli ultimi anni è che ora all'interno della squadra sono solo 7 componenti, non più 12, e sottolinea che tale gruppo è formato interamente da "local staff", non ci sono più quindi gli italiani che spiegano loro come lavorare. Mi fa capire quindi come negli anni siano diventati completamente autonomi nello svolgere tutte le attività che il processo di perforazione dei pozzi prevede.

Per lui questo lavoro significa molto e non si riferisce solamente ai soldi che guadagna per la sua famiglia, c'è anche l'aspetto umano da considerare. Quando escono a perforare, Sagal si trova a contatto con le comunità dei villaggi e riesce ad intravedere e percepire il modo di dimostrare da parte loro gioia e riconoscenza per i risultati ottenuti. Grazie al suo lavoro, infatti, la gente impiega meno tempo per avere accesso all'acqua ed inoltre, essendo pulita migliorano anche le condizioni di igiene perché la si può utilizzare per lavarsi. In più, con questa risorsa le famiglie possono coltivare un po' di ortaggi sia per loro che per riuscire a venderli poi al mercato, generando in questo modo delle piccole entrate economiche.

Sostiene con decisione il fatto che dopo tutti questi anni c'è ancora bisogno di perforare. Ci sono molti villaggi che ancora non hanno un pozzo abbastanza vicino. Ad esempio, l'ultimo è stato perforato a Lobur Akwee, un villaggio a 20 km da Moroto, prima però la gente doveva camminare per più di 1 ora per poter avere una fonte di acqua pulita. Inoltre, una cosa molto importante che viene spesso sottovalutata, è che un pozzo a villaggio non sempre è sufficiente. Anche il bestiame deve bere e un unico pozzo per tutti non basta.

Credo sia fondamentale nel lavoro interagire e conoscere meglio le persone per come sono e le loro storie. Mi fanno riflettere, perché la realtà qui è molto diversa rispetto alla nostra. Spesso sono gli unici della famiglia che lavorano e devono mantenere, oltre ai propri figli (in media 5), anche fratelli e nipoti".