Per una vita Marisa Savi ha lavorato a Piacenza alla Bilanciai Associati: è stato lì che ha conosciuto Africa Mission e don Vittorio Pastori, seguendo le attività dell'associazione negli anni. Qualche settimana fa però è scesa in Uganda: insieme al parroco della "sua" parrocchia don Maurizio Noberini, che è anche presidente di Africa Mission. Marisa ha affrontato l'esperienza del viaggio con entusiasmo, confrontandosi con le numerose attività che l'associazione porta avanti da quarantasette anni nel Paese.
"Per me è stato un viaggio imprevisto, non preventivato insomma: ma è stata una bella sorpresa – spiega – era da tanto che desideravo scendere in Uganda, ma non era mai il momento. Forse non lo era neppure adesso, ma lo è diventato".
Marisa, quando è nata la tua amicizia con Africa Mission?
"Negli anni Ottanta: in quel periodo la Bilanciai Associati aveva Africa Mission come cliente: don Vittorio acquistava da noi diverse attrezzature da spedire in Africa. Il primo contatto è nato da lì: lui che chiamava per domandare la disponibilità di un'attrezzatura e noi che cercavamo di trovarla subito. C'era da correre per fare tutto e subito, ma era bello: don Vittorio aveva un carisma straordinario, fortissimo, lo si capiva subito".
Poi però il rapporto è continuato, vero?
"Certo, è proseguito perché il parroco di Santa Franca, don Maurizio Noberini, è diventato il presidente di Africa Mission. Io frequento la parrocchia e quindi in più di un'occasione mi è capitato di dare una mano nelle attività di raccolta fondi, di vendita dei limoni di Procida".
Quando è nata l'idea di scendere in Africa invece?
"Diciamo che era un desiderio che avevo da tempo, ma non era mai il momento giusto: questo viaggio non era stato preventivato, ma è stato una bella sorpresa. L'ambiente che ho trovato e vissuto durante le giornate passate in Uganda è stato quello di una grande famiglia con delle persone amiche che ho scoperto e che per fortuna avrò modo di frequentare anche a Piacenza. Ma al di là di questo, ho trovato molto positivo vedere anche come opera l'associazione".
Ti aspettavi un impegno così ampio?
"Avendo seguito l'associazione in questi anni, conoscevo le attività: certo trovarsele davanti è un'altra cosa. Penso all'esperienza degli orti di comunità che Africa Mission ha avviato in molti villaggi con successo, ma anche ai campi profughi dove l'associazione opera per la gestione dell'accoglienza. Sono esperienze importanti per chi le vive senza dubbio, ma anche per noi che le vediamo: un esempio virtuoso da tenere a mente".
Pensi di tornare giù?
"L'esperienza è stata bella e sono convinta di ritornare: non so quando e in che forma almeno per ora, ma mi piacerebbe restare giù più tempo e impegnarmi in qualche progetto: è il momento giusto, questo".