Volontari: artigiani della misericordia. L'esperienza di Attilio Ascani, direttore Focsiv.

Volontari: artigiani della misericordia. L'esperienza di Attilio Ascani, direttore Focsiv.

Attilio Ascani, chiude la mattinata col tema "Volontari: artigiani della misericordia". Ascani inizia parlando dalla sua esperienza di volontario grazie alla quale è diventato direttore di Focsiv, si definisce soddisfatto del titolo di artigiano del volontariato e si rivolge ai volontari presenti suggerendo a tutti di riflettere partendo dalla propria esperienza personale.

Ascani considera il tempo trascorso dall'arrivo dell'associazionismo e della cooperazione in Italia, durante il quale l'Africa è cambiata e questo ha portato necessariamente a dover cambiare il modo di fare cooperazione. Riflette sui segni del cambiamento: in economia, si è passati da un Nord ricco e un Sud povero, a un sistema che tiene la ricchezza nelle mani di pochi e crea periferia, quindi povertà, non solo in Africa ma nel Nord e nel Sud indistintamente. I Paesi africani crescono di Pil, ma al loro interno chi non riesce a stare al passo con lo sviluppo ha solo disperazione, cosa che accade anche negli stati occidentali, storicamente considerati ricchi.

Il cambiamento è arrivato anche sul tema delle risorse: oggi come in passato stiamo assistendo a un tipo di colonialismo, nel quale c'è chi si accaparra la terra e chi la lavora diventando niente più di un bracciante agricolo, senza possibilità di crescita. 

Il cambiamento dell'Africa impone di cambiare il modo di lavorare: in passato cooperare significava dare risposte ai bisogni primari e alle emergenze, adesso gli obiettivi, come il lavoro dignitoso o l'istruzione superiore, sono più complessi e meno immediati. E' cambiata anche la geografia della cooperazione, le migrazioni infatti offrono l'opportunità di incontrare chi ha bisogno di aiuto in contesti e in luoghi più favorevoli per noi ma noi facciamo fatica a cogliere quest'opportunità.

Dopo questa analisi sulle nuove esigenze e sulle nuove modalità di cooperare, Ascani porta alcuni temi su cui riflettere come volontari. Innanzitutto la pace. Riporta i numeri di FAO che dicono che la fame aumenta per colpa delle guerre in corso; altro dato FAO è il numero di profughi di cui oggi si riscontra il numero più alto in assoluto. Secondo Ascani è necessario pensare a come essere operatori di pace e di dialogo, altrimenti si rischia lo scoppio di una guerra fra ricchi e poveri.

Altro tema da approfondire è il quello dell'incontro: volontariato non è solo fare per gli altri, ma è incontro con l'altro, è costruire relazioni, mettersi nei panni dell'altro, ed è questa l'opportunità da cogliere per poter aiutare l'altro arricchendo e aiutando anche se stessi.

Ultimo tema che porta Ascani è quello dei diritti, è necessario difendere i diritti umani, soprattutto la dignità della persona, poiché se non c'è rispetto della dignità non ci può essere sviluppo. 

Attilio Ascani chiude il suo intervento tornando all'inizio, sprona a fare scelte radicali che durino nel tempo e che vadano incontro alle esigenze attuali dello sviluppo, ma soprattutto sottolinea l'importanza del proprio operato come punto da cui ripartire e la necessità di non farlo da soli ma di lavorare insieme per cambiare il mondo.