Wash in school: cosa abbiamo fatto

Wash in school: cosa abbiamo fatto

In mezzo c'è stata una pandemia. Le scuole chiuse e poi riaperte, ma solo un po'. La difficoltà a muoversi. Eppure il nostro progetto "Wash in school" non si è fermato. Qualche rallentamento lo ha avuto, ma da giugno a settembre è riuscito comunque a portare a termine una serie di attività.
Vediamole nel dettaglio:
- sono stati riabilitati 11 pozzi e riparati 7 sistemi di raccolta d'acqua piovana nelle scuole primarie. In contemporanea si sono svolte anche le analisi sulla composizione e la qualità dell'acqua.
- sono stati formati 50 meccanici di pompa che hanno seguito lezioni teoriche e pratiche, riabilitando anche un pozzo: al termine del corso, i partecipanti hanno ricevuto attrezzi, materiali e biciclette per garantire loro la possibilità di intervenire a sostegno delle comunità.
- grazie alla creazione di comitati di gestione, sono state formate 86 persone nelle comunità: questi comitati servono per monitorare la funzionalità del pozzo e ricercare finanze in caso di interventi da effettuare per ripararlo.
- sono state formate 288 persone in 17 scuole dei distretti di Kaabong e Kotido: fra i temi trattati, il ciclo mestruale, la parità di genere e la manutenzione delle strutture.
- ampio è stato l'impegno delle radio di Kotido e Moroto che hanno trasmesso diversi messaggi di sensibilizzazione e 7 radio talk shows; inoltre sono stati organizzati 3 live talk shows con l'intervento in diretta degli spettatori, uno dei quali durante un corso di formazione per il comitato dell'acqua nella scuola di Lokwapoo, nel distretto di Kaabong.
- dopo la mappatura dei villaggi svolta ad agosto, il team ha seguito la costruzione delle latrine nelle comunità: l'obiettivo è che ogni famiglia abbia una latrina con il meccanismo per lavarsi le mani, un filo per stendere la biancheria e una struttura dove far asciugare le stoviglie. Nel mese di settembre sono stati raggiunti 12 villaggi.
Il progetto, partito a febbraio 2019, si concluderà in dicembre: i risultati raggiunti sono positivi, ma gli studenti hanno ancora bisogno di ricevere un'adeguata formazione sull'igiene. E troppe sono ancora le scuole che non hanno un sistema idrico adeguato. La speranza è che gli studenti possano tornare in classe il prossimo febbraio. Noi intanto cerchiamo di concludere il progetto per poter ripartire con slancio il prossimo anno.