Nell’ultimo rapporto ONU sulla sicurezza alimentare globale ''The State of Food Security and Nutrition in the World'', pubblicato nel 2022 (UNICEF, IFAD, WHO), si stima che quasi 670 milioni di persone saranno ancora denutrite nel 2030 (ovvero l’8% della popolazione mondiale, che è la stessa percentuale del 2015, quando è stata lanciata l'Agenda 2030). Si tratta di 78 milioni di persone denutrite in più nel 2030 rispetto a uno scenario pre-pandemico.
Gli effetti del Covid-19, uniti ai diversi conflitti ancora in atto in diversi Paesi del mondo hanno messo ulteriormente a rischio il conseguimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 2 dell’Agenda 2030 che prevede l'azzeramento della fame nel mondo nel prossimo decennio ed ha posto l’attenzione sull’importanza dell’approccio ''One Health'', per la tutela della salute globale.
L'agricoltura continua ad essere centrale per la crescita economica dell'Uganda e per la riduzione della povertà; essa impiega il 72% della forza lavoro totale.
Il 77.8% della popolazione del distretto di Kole, dove si trova la sede di Alito, è sotto i 30 anni e il 20,8% sono i giovani tra i 18 e i 30 di cui il 70% è disoccupato (WHO 2013). L'agricoltura di sussistenza come fonte di guadagno rappresenta il 51,3%, (UBOS 2017).
Uno degli obiettivi cardine dell’azione di AMCD in Uganda è sempre stato fin dalla sua fondazione il sostegno alle popolazioni più vulnerabili e in contesti di marginalità, nel far fronte ai bisogni primari, tra cui l’accesso ad un’alimentazione sana e nutriente.
L’intervento di AMCD continua oggi in un’ottica di sostenibilità che si concretizza nella fornitura di strumenti e di competenze al personale locale e ai beneficiari stessi, per poter dare continuità alle attività realizzate e rendere il loro impatto più incisivo.
I progetti in ambito agricolo e zootecnico hanno coinvolto 5 distretti con la prospettiva di ampliare gli interventi e di mettere a frutto le competenze acquisiti nel corso degli anni sia nella formazione di agricoltori sia nella produzione agricola e zootecnica.
In Karamoja, sono 4 i progetti attraverso i quali si interviene nel settore che coinvolgono direttamente i centri per l’adattamento climatico di Nakichumet, Nadunget e Namalu e del Laboratorio Veterinario di Moroto. Nel distretto di Adjumani, al confine con il Sud Sudan l’attività agricola è proposta nell’abito dei due progetti di emergenza implementati grazie al contributo di AICS Nairobi e infine nella Regione Lango attraverso la valorizzazione del Centro di Formazione Professionale di Alito, ormai diventato un punto di riferimento della zona di Lira.
È attualmente attivo il progetto ''Agricoltura e Allevamento per il futuro: costruire la resilienza climatica per la sicurezza alimentare nelle comunità delle regioni della Karamoja – Uganda'', finanziato dalla CEI, in collaborazione con la Diocesi di Moroto, che prevede di migliorare la sicurezza alimentare in Karamoja attraverso la formazione in agribusiness.
È stato avviato nel 2023 il progetto ''ALL in ONE: interventi integrati in ambito igienico-sanitario e zootecnico-veterinario per contrastare le malattie a potenziale epidemico con un approccio One Health'' con lo scopo di intervenire in ambito WASH, zootecnico-veterinario e sulla salute animale per consentire un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione in un’ottica di salute globale.
Questo approccio si pone in linea con gli Obiettivi di Sviluppo dell’Agenda 2030 ed in particolare con l’SDG 2, con il piano programmatico del Governo ugandese ''The Third National Development Plan (NDP III) 2020/21-2024/25'', in particolare con il cap. 5 riguardante l’agricoltura, con Uganda Vision 2040, in particolare con le strategie al punto 2.2.6 ''Sustainable and equitable development'' e al punto 4.1.2 sull’agricoltura, inserendosi in maniera coerente nel Piano AICS -DGCS per l’efficacia degli interventi 2020-2022.