Il nostro impegno scaturisce dalla nostra fede cristiana, cioè dall’esperienza che in Gesù Cristo troviamo la realizzazione della nostra vita.
Questo è stato il sentimento che ha spinto don Vittorio Pastori e mons. Enrico Manfredini ad avviare l’opera che oggi chiamiamo ''Africa Mission-Cooperazione e Sviluppo''. L’incontro tra i due è avvenuto per la prima volta a Varese nel 1966 dove mons. Enrico Manfredini, affida l'incarico di Amministratore della Basilica, della tipografia diocesana e delle opere parrocchiali a don Vittorio Pastori. Da quel momento lavoreranno uno in fianco all’altro per quasi vent’anni, anche quando Manfredini sarà nominato Vescovo a Piacenza. Sua Eccellenza invita Don Vittorio a seguirlo: il ristoratore accetta con entusiasmo, lasciando la propria attività imprenditoriale per svolgere il ruolo di Segretario Amministrativo della mensa vescovile, Economo del Seminario e Direttore di una casa di esercizi spirituali.
Sarà proprio in quel momento che il nostro Movimento prende forma! In quegli anni si passerà dall’organizzazione di viaggi missionari e spedizioni di container con gli aiuti per le realtà locali, ai primi veri e propri progetti di cooperazione internazionale con la perforazione di pozzi. Nasceva l’esigenza che contrasta l’emergenza, era ora di contribuire allo sviluppo della popolazione. Don Vittoria incontra la miseria dell’Uganda e in particolar modo della Karamoja. Riferisce tutto al suo compagno Enrico, affermando che qui non si può rimanere indifferenti e lo convince che è necessario rimanere a lavorare in quelle zone. Diventerà il fulcro delle opere del Movimento.
Questa forte collaborazione purtroppo cesserà quando nel 1983 Manfredini muore improvvisamente, appena poco dopo la sua nomina della cura pastorale dell'Arcidiocesi di Bologna.
Don Vittorio però continua la sua missione, che lo porterà addirittura a consolidare il Movimento con l’apertura di sedi in Uganda, costruzione di dispensari e scuole e avvio di progetti vari.
Dopo la sua morte avvenuta nel 1994, AMCD supererà questo duro colpo grazie al lavoro di collaboratori, volontari e amici. L'eredità dei due fondatori è stata accolta dai collaboratori, amici e volontari. Si troveranno le forze per continuare il sogno di don Vittorio e di mon. Manfredini, che porteranno l'organizzazione a raggiungere grandi traguardi e a ricoprire ancora oggi un ruolo fondamentale nella crescita della Karamoja e dell'Uganda.
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