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15 mar, 2025

La microeconomia circolare va forte ad Adjumani

Accoglienza, coesione sociale e sostenibilità. Sono queste le parole chiave del progetto ''Microeconomia circolare ad Adjumani'' che si chiuderà a fine giugno dopo venti mesi di attività. È il terzo portato avanti da Africa Mission con il contributo di Agenzia internazionale per la cooperazione allo sviluppo (Aics) nel distretto di Adjumani con l’obiettivo dell’accoglienza e dell’inserimento della popolazione sud-sudanese attraverso azioni di coesione sociale, rafforzamento delle capacità di associazionismo e impresa, creazione di processi di economia circolare sostenibile.

 

Cosa abbiamo realizzato nel 2024?

Nel 2024 60 persone (49 rifugiati e 11 ugandesi appartenenti alla comunità ospitante di due villaggi) sono state formate in orticoltura e hanno realizzato presso gli insediamenti i propri orti: in particolare hanno seguito per quattro mesi i corsi di orticoltura per la realizzazione di orti domestici e hanno ricevuto strumenti agricoli, sementi e pesticidi per la creazione di propri orti. Si sono tenute inoltre sessioni sulla protezione ambientale e i partecipanti hanno piantumato 160 piantine nell’insediamento di Baratuku. Hanno anche partecipato a una sessione sulla gestione dei rifiuti non organici per produrre bricchette utilizzando materiali di scarto facilmente reperibili all'interno dell'insediamento. I partecipanti hanno acquisito preziose competenze su come riutilizzare i rifiuti, contribuendo alla sostenibilità ambientale e migliorando allo stesso tempo le loro pratiche orticole. A fine corso sono state consegnate ai partecipanti alcune stufe migliorate a risparmio energetico.

Inoltre sono state proposte lezioni su risparmio, prestiti e investimenti attraverso il metodo comunitario di risparmio e credito (VSLA).

Nella scuola primaria di Miniki 50 studenti (37 ugandesi e 13 rifugiati) hanno seguito un corso di educazione ambientale e hanno piantumate 340 piantine. Sono stati selezionati 50 partecipanti (18-35 anni) della comunità locale per la formazione in apicoltura e nella conservazione delle risorse naturali, oltre 27 giovani rifugiati per il corso di paraveterinaria. I 77 giovani sono stati trasferiti a fine settembre ad Alito dove hanno seguito i corsi che si sono tenuti nel mese di ottobre presso il nostro centro di formazione agricola. Altre 106 persone della comunità ospitante sono state selezionate per il corso di orticoltura che si è tenuto dal 15 novembre al 19 dicembre presso il centro formativo di Alito. Altre 100 persone verranno invece selezionate tra la comunità dei rifugiati per seguire il corso di zootecnia.

Per favorire lo scambio e la coesione sociale è stata realizzata un’area commerciale, inaugurata ufficialmente il 6 agosto scorso, dotata di 16 bancarelle chiudibili a chiave, due latrine svuotabili con servizi per persone con disabilità, due recinti per il bestiame (per capre e polli), tre luci solari di sicurezza e acqua corrente. È stato istituito un comitato di gestione del mercato, attualmente formato da 11 persone. Inoltre si è garantita acqua pulita agli insediamenti attraverso la perforazione di 6 nuovi pozzi e l’installazione di 4 (due pozzi non sono stati ultimati in attesa dell’arrivo dei rifugiati) e la riabilitazione di 12 pozzi non funzionanti.

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